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2016

by Neive

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1.
Solo un momento per fiatare Per respirare a fondo Per riscoprirsi un individuo dotato di pensiero E non soltanto produzione per sopravvivere E non ho scelto di guardare, il mondo come vittima Di una barriera o di un confine, che non si possa abbattere Lo schema imposto dalla gabbia Che gela le coscienze E la violenza che subiamo Da chi chiede pace sociale Rispetto delle leggi, linguaggi del potere Le voci dei padroni Pensieri unici sulla tv Sulle divise e la politica Non hai capito che sei indotto a rinchiudere te stesso A moderare le tue idee, a perderti In un disegno preparato, politicamente corretto Che soffochi la rabbia, la giustizia e l’opinione Lo schema imposto dalla gabbia Che gela le coscienze E la violenza che subiamo Da chi chiede pace sociale Rispetto delle leggi, linguaggi del potere Le voci dei padroni
2.
Per quanto l’aria debba esser sincera che passi E soffi verso qualcheduno che ancora la ascolti E non si perda in parole con i muri che incontra E fugga dalle sue guardie E non è lecito pensare a un orizzonte nuovo Che non è facile cercare un nuovo punto d’approdo Che non si osi a bussare alla mia porta la realtà Di un’anima in cattività E che ciascuno porta il segno Di una corda al collo Di un crimine in tempo di pace Di un ideale che non ci basterà più E non è lecito pensare a un orizzonte nuovo Che non è facile cercare un nuovo punto d’approdo Che non si osi a bussare alla mia porta la realtà Di un’anima in cattività
3.
Shobra 02:50
Un segno limpido Un padre che lascia un figlio alle braccia del mare E sembra un incubo Lo spettro di una realtà che lo respinge, che traccia un muro Fra le culture Che non accetta difficoltà, né tragressioni Che marchia a fuoco ogni difetto, ogni barriera, ogni rifiuto A chi ha subito le decisioni di guerra e fame l’umana scelta Di non sentirsi parte di un tempo ostile e saturo di violenza A chi ha subito le decisioni di guerra e fame l’umana scelta Di non sentirsi parte di un tempo ostile e saturo di violenza e realtà Passa la storia E noi immobili come cani lasciamo stare i nostri padroni Pensa a che cosa diranno di noi Che fummo bestie, violente e sadiche Indifferenti a rastrellamenti e deportazioni Troppo impegnati per ascoltare Chi paga il conto e pretende il pane A chi ha subito le decisioni di guerra e fame l’umana scelta Di non sentirsi parte di un tempo ostile e saturo di violenza A chi ha subito le decisioni di guerra e fame l’umana scelta Di non sentirsi parte di un tempo ostile e saturo di violenza e realtà
4.
Sono ritratti in piedi a volto scoperto Fra i banchi di un tribunale Arido e gelido come la pioggia Che batte e fa sanguinare I muri che urlano il verbo del male E ogni ora sembra immobile E lascia accesa la fiamma Di speranza ed esistenza Di giustizia e libertà Batte il bastone su ferite aperte Sull’ennesimo atto di morte Sulle labili e futili scarpe Di chi ha indossato sempre la violenza e l’ignoranza Come l più utile vestito di nozze Come il più abile dei giochi di carte E non si dica che è colpevole Chi vede dignità In ogni essere vivente In ogni libertà Di chiedere a se stessi Più di qualche spicciolo di cielo E di potersi sentir vivo per davvero
5.
Ho Scelto 03:05
Ho scelto Di non guardare in faccia il tempo Di correre troppo, guardando l’infinito Senza chiedermi più dove andare Scorrendo la corrente di un fiume creato da noi E sento il vuoto scivolare via Lungo la strada che porta dritto a casa mia Celebro il mondo, vivendo in ogni piccolo secondo E cerco un pensiero, che chiuda tutto un giorno intero Un’immagine sola, che soffi al vento una parola Che scenda come pioggia e mi regali un’armonia Per chiedere ai sogni la forza per portarvi via Ed ogni notte scorre piano Cancellando tutto ciò che avevo immaginato Prima di sentirmi troppo stanco Per scrivere a parole il senso di una vita Di un universo di emozioni, di gioie e di dolori Immersi in un istante di follia Che non è cosa mia E non sarà mai solo una poesia E cerco un pensiero, che chiuda tutto un giorno intero Un’immagine sola, che soffi al vento una parola Che scenda come pioggia e mi regali un’armonia Per chiedere ai sogni la forza per portarvi via
6.
Ripenseremo 01:17
Ripenseremo A quel senso, di vittorie simboliche E noi, chiusi in un angolo Combattiamo nemici dai volti distorti E no, non ci si arrende Non lasciamo che il vuoto consumi da dentro Resta la fede Di un disegno a matita che parla di noi E di come scaliamo montagne e battiamo tempeste Sempre e comunque Soli in un tempo Che ci impone di andare avanti Di trovare la forza per essere tutto
7.
Scegliere quale elemento aggiungere E quale togliere di mezzo Sognare vividi momenti Come vite intere in un giorno E correre, correre fino a non smetter più Perché il tempo parla di ricordi E non sceglie mai quello che pensi tu Com’era semplice pensare che non ci girassi intorno Che non avrei mai immaginato di finir così E scelgo questa strada ogni giorno al netto delle difficoltà E quanto è brutta la città E il mese sembra lunghissimo Paragonato a quanto corre la vita Il tempo sceglie da che parte stare Resta aggrappato ai tuoi umori E non mi basta, non mi basta più Un sentimento improponibile, sul viso tuo ormai stanchissimo Un senso vacuo di oppressione, un manifesto d’amore Com’era semplice pensare che non ci girassi intorno Che non avrei mai immaginato di finir così E scelgo questa strada ogni giorno al netto delle difficoltà E quanto è brutta la città
8.
Outro 01:55
In una gelida mattina di Novembre riprendo in mano quello che ho, conto i secondi trascorsi nella felicità, finalmente liberi da un male che si costruisce e si alimenta in ognuno di noi come un sogno che prende vita ogni notte e che ogni notte va’ ricacciato dentro, a morsi, a spallate, a respiri profondi e chi non può sedarlo piano piano perde tutto, si lascia mangiare vivo da se stesso, dalle proprie paure, dalla propria ansia Cercando un’altra soluzione scavo in me stesso fino a rintracciare la radice profonda di quel male, domando da dove arriva, che strada ha compiuto e quale compirà, per anticipare i suoi passi, per arrivare prima di lui e non presentarmi impreparato a quel maledetto appuntamento con me stesso, non annego, non resto sotto, non rimango indietro, affronto, accetto il conflitto, consapevole di poter perdere rimanendone schiacciato, guardo l’ora, fisso il momento, l’istante e mi accorgo di essere esattamente dove vorrei essere

about

neive - folkpunk DIY da Savona
chitarre e voce: Gabriele Lugaro
recording, mixing and mastering: Giulio Farinelli
stampato in 30 copie autoprodotte totalmente a mano
Registrato negli ultimi giorni di novembre 2016

neive.bandcamp.com
www.facebook.com/neiveSavona/

credits

released January 16, 2017

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about

Burning Bungalow Savona, Italy

Indipendent label from Savona (Italy).

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